La Nave di Teseo è un paradosso filosofico che solleva interrogativi sull'identità e sulla persistenza nel tempo di un oggetto. Il paradosso è descritto per la prima volta da Plutarco, e si presenta in questo modo:
Teseo, l'eroe fondatore di Atene, aveva una nave che fu conservata nel porto come reliquia. Nel corso degli anni, man mano che le tavole di legno marcivano, venivano sostituite con nuove. Alla fine, tutte le tavole originali furono rimosse e sostituite.
La domanda è: la nave riparata è ancora la stessa nave di Teseo?
Questo problema mette in discussione cosa definisce l'identità di un oggetto:
Un'ulteriore complicazione al paradosso è spesso aggiunta: Se tutte le tavole rimosse vengono conservate e, successivamente, riassemblate per ricostruire un'altra nave, quale delle due è la vera Nave di Teseo? Questa seconda nave ricomposta sarebbe fatta dello stesso materiale originale, ma la nave riparata ha continuato ad esistere, pur con componenti differenti.
Il paradosso della Nave di Teseo viene utilizzato per esplorare concetti filosofici più ampi come:
Il paradosso continua a essere un argomento di discussione rilevante nella metafisica e nella filosofia della mente.
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